domenica 7 novembre 2010

Problema/esercizio proposto da Maurizio

Caro Maurizio,
 riporto qui l'esercizio che mi hai proposto:


Prendi due sacchettini, in un sacchettino che chiameremo figli, metti 15 bilie rosse e 85 bilie nere, nell'altro sacchettino che chiameremo padri, metti 20 bilie rosse e 80 bilie nere.

Io ti domando, infilando contemporaneamente le mani, nei due sacchettini ed estraendo una bilia da ognuno di essi, quante volte prevedi di ritrovarti nelle mani una coppia di bilie rosse?



Il metodo Discepolo consiste nel compiere veramente questa operazione e vedere quante coppie di bilie rosse trova, ma questo metodo non funziona, perchè ogni volta che lo si applica si ottiene un risultato diverso.
Tenendo presente le cose che ti ho spiegato fin qui, sapresti dirmi quale è il numero di coppie rosse previste?

Sia nel primo che nel secondo sacchetto ci sono 100 biglie, quindi le coppie di biglie possibili dono 100x100=10000
Nel primo sacchetto ci sono 15 biglie e nel secondo 20, quindi le coppie di biglie rosse possibili sono 15x20=300
Estraendo per 10000 volte una coppia di biglie ci sono 300 probabilità di estrarre una copia di biglie rosse.
Ad ogni estrazione c'è il 3% (300/10000) di probabilità di estrarre una copia di biglie rosse, il 68% ((85x80)/10000)di estrarre una copia, il 12% ((15x80)/10000) di estrarre una pallina rossa dal primo sacchetto e una nera dal secondo, e il 17% ((85*20)/10000)di estrarre una pallina nera dal primo sacchetto e una rossa dal secondo (il 29% di probabilità di estrarre una pallina rossa e una nera indipendentemente dal sacchetto).

3+68+12+17=100 (12+17=29)

Ciedo scusa, ho pecchato di pigrizia perché il problema era più semplice di quanto pensassi!

Sergio Berti sergio772@live.it
http://www.amore-e-discernimento.it/

Errori di metodo ed errori di logica

Caro Maurizio,

tu hai scritto:

Quindi Discepolo fa un doppio errore, perchè per prima cosa, fa ricorso a dei numeri random quando non ce ne sarebbe bisogno perchè è sufficiente applicare le formule, e utilizza i numeri random impropriamente perchè invece di fare la media su un grande numero di prove, pernde come valori di riferimento, i primi valori casuali che gli capitano.

Tu hai evidenziato degli errori metodologici, che prima non capivo e ora ho compreso. Comprendendo il tuo ragionamento mi pare chiaro che non riuscivamo a ragionare perché ci riferivamo a cose diverse.

Io parto da dei ragionamenti logici e i ragionamenti logici, per loro natura, si possono tradurre nel linguaggio della matematica, altrimenti non sono logici.

Io ho voluto porre un esempio di valori casuali, ma in modo diverso da come ha fatto Ciro Discepolo: io ho dato dei valori per quanto riguarda i padri, lasciando incogniti i valori dei figli. Con questo volevo solamente avere un esempio dei valori delle medie statistiche per ciascun segno, non intendevo proporre valori casuali relativi ai figli.

Ora tento di riassumerti il mio ragionamento logico:

Io parto dal presupposto che sia sbahliato presentare la statistica con due tabelle separate, una con valori padri/figli e una madri/figli, per il motivo che abbiamo già stabilito con la nostra scommessa (è vero, la scommessa era valida solo se l'avessi accettata prima che tu ti correggessi) perché con le due tabelle non si considerano i casi per cui i due genitori siano dello stesso segno; quindi, in sostanza, non si tiene conto della probabilità 23/144 che abbiamo calcolato con la tua formula.
Oltre a non considerare le 23 probalità su 144, le due tabelle separate non tengono conto del fatto che i valori della statistica presentano anche figli con un solo padre (cioé per i quali non è noto il segno della madre), e anche figli con solo la madre (cioé per i quali non è noto il segno del padre).

Io volevo fare un esempio fittizio con quantità di padri casuale, mettendo in evidenza i valori statistici che non sono casuali, ma calcolati con una formula.
Poi avrei fatto la stessa cosa con una tabelle madri/figli ugualmente fittizia, ma con valori leggermente diversi, perché la relatà della statistica in esame prevede che per ogni gruppo di figli con un ascendente uguale (per esempio del segno dell'Ariete) le relative quantità padri e madri non sono uguali, perché esistono figli con un solo padre (cioé per i quali non è noto il segno della madre), e anche figli con solo la madre (cioé per i quali non è noto il segno del padre).
Fatti questi esmpi ipotetici ti avrei chiesto di procedere con questo metodo usando i valori reali delle statistiche, confrontando i valori statistici relativi ai figli con quelli reali.

In fine ti avrei chieto in che modo sarebbe stato possibile riassumere tutto in una sola tabella: a questo punto il mio ragionamento logoco si perde, perché il fatto che esistano figli con un solo padre (cioé per i quali non è noto il segno della madre), e anche figli con solo la madre (cioé per i quali non è noto il segno del padre), implica un grafico tridimensionale abbastanza complesso che penso sia difficile riassumere a parole.

Ripero che non pongo il problema da un punto di vista metodologico, ma da un punto di vista logico e concettuale: in altre parole, il mio modo di ragionare parte da concetti astratti per arrivare, passo dopo passo, ad adattarsi alla realtà considerando una alla volta tutte le varibili in gioco, mentre tu appichi delle metodologie già esistenti e frutto dell'esperienza.
Applicando dei metoti già collaudati, si corre il rischio di fare gli errori di Ciro Discepolo che tu hai evidenziato, senza comprenderne il motivo.

Tu hai detto che il valore 23/144 non è applicabile alla statistica in esame: è vero, perché prende in esame una situazione ideale che non rispecchia la realtà e per giungere ai valoti che hai indicato tu, si devono tenere conto di tutte le variabili.

Posso sapere se è chiaro quanto ho scritto?


Sergio Berti sergio772@live.it
http://www.amore-e-discernimento.it/

venerdì 5 novembre 2010

Grazie Maurizio...

Grazie Maurizio,
      stavo veramente cominciando a dubitare delle mie funzioni cereblali, tu hai scritto:

Per un figlio, la probabilità di avere ENTRAMBI i genitori del suo stesso segno è:


Entrambi = 1/(segni^2)
Mentre la probabilità di avere SoloUno genitore del suo stesso segno è:

SoloUno = 2 *(segni-1)/(segni^2)
Per cui la probabilità di avere AlmenoUno genitore è data dalla somma delle probabilità di averno soloUno ed Entrambi.


AlmenoUno = SoloUno + Entrambi

AlmenoUno= (2 *(segni-1) + 1)/(segni^2)


Quest'ultima formila è la risposta che volevo e se consideriamo che i segni sono 12:


(2 *(12-1) + 1)/(12^2)= (2 *11 + 1)/144 = 23/144


25/144 è il valore che IO HO DEDOTTO DALLE COSE CHE TU MI SCRIVEVI.

25/144 e un valore differente di 23/144 ma perché ho sbagliato il calcolo dato che sono anni che non faccio operazioni con le frazioni: io cercavo un valore compreso tra 1/6 e 1/7 e 25/144 non sitrova in questo intervallo.

Andiamo oltre che siamo ancora lontani dalla risoluzione del problema e a me la pazienza non manca!

Mi pare di aver vinto la scommessa  che mi hai lanciato perché le due condizioni hanno probabilità diverse quindi il mio numero di telefono dove puoi farmi una ricarica è: 3470459227.

Mandami il tuo indirizzo a sergio772@live.it che ti spedisco il libro!

Dal momento che sono convinto che usando la ragione con metodo si possano trovare tutti i nodi della questione, ti chiedo di procedere con il mio ragionamenti/indagine e ti ripropongo


Ti ripropongo l'esempio del 3 novembre scorso:

Poniamo per esempio 120 cipie fligli/padri (tralasciando le madri come se ogni figlio nascesse solamente dal padre per semplificare il discorso), le quali sono suddivise in questo modo;
5 padri del segno dell'ariete;

6 padri del segno del toro;

7 padri del segno dei gemelli;

8 padri del segno del cancro;

9 padri del segno del leone;

13 padri del segno della vergine;

18 padri del segno della bilancia;

16 padri del segno dello scorpione;

13 padri del segno del sagittario;

9 padri del segno del capricorno

8 padri del segno dell'acquario;

8 padri del segno dei pesci.


Per continuare l'esposizione delle mei perplessità (che sono tante) ti chiedo di dirmi quali sono i valori minimi per i quali è possibile affermare che essiste un nesso SIMBOLICO tra segni solari dei genitori e i segni ascendente dei figli, considerando che il periodo di tempo nel quale l'ascendente si trova in ciascun segno non dovrebbe avere importanza, in quanto i NESSI SIMBOLICI NON DOVREBBERO ESSERE INQUADRATI NELLA DIMENSIONE SPAZIO-TEMPORALE (almeno un astrologo dovrebbe ragionare così ed è questo modo riragionare che fa discutere astrologi e fisici ormai da parecchi secoli).

Ti prego di rispondere semplicemente alla mia domanda, domani mi guardo il tuo file, ma non sono io a non avere capito cosa dici, sei tu che non capisci me.


Sergio Berti sergio772@live.it
http://www.amore-e-discernimento.it/

giovedì 4 novembre 2010

Per Marcello

Caro Marcello,

http://www.blogger.com/profile/16861526374957619375

http://disciplineastrologiche.forumcommunity.net/

come ti ho già detto in una e-amil private, se vuoi che ti venga sostituito il libro mi devi spedire le foto che provano i difetti di stampa, io le spedisco all'e.mail dell'assistenza di ilmiolibro e loro ti invieranno un'altra copia.
Se mi mandi la tua e.mail ti innoltro la richiesta dell'assistenza.
Fin che non mi mandi le foto ti prego di non fare commenti né in questo blog, né negli altri blog e nemmeno su facebook.
Grazie
Sergio Berti

Sergio Berti sergio772@live.it
http://www.amore-e-discernimento.it/

Mi dispiace dirlo

Caro Maurizio,
mi dispiace dirtelo, ma sei intellettualmente scorretto. Ti avevo chiesto di soffermarti ai singoli argomenti per procedere con ordine e metodo, ma tu salti da un discorso all'altro e così non possiamo ragionare.
Vuoi iniziare la nostra discussione partendo col discutere sulla natura dei simboli? A me va benissimo ma con il tuo modo di fare poi continuiamo a saltare ancora da un discorso all'altro, poi tu continui a dire le stesse cose e io continuo a manifestare perplessità che tu non puoi comprendere perché non mi segui.
Purtroppo, per spiegare quale sia la natura dei simboli dovrei scriverti tante di quelle cose che alla fine potrei stampare un libro, ma un libro che spiega tali cose l'ho scritto e tu se lo vuoi puoi leggerlo.

Inoltre, se ti faccio una domanda ti pregherei di rispondermi se ne sei capace in modo semplice: ti ho chiesto un dato: INTENDO UN NUMERO, UN VALORE.

Correggimi se sbaglio: da quello che dici allora 1/6 è la probalità (tenendo presente le premesse già fatte senza che io debba riscriverle) che un figlio abbia l'ascendente nel segno dei due genitori, considerando anche che i due genitore possono essere dello stesso segno solare. E' giusto sì o no?

Rispondimi perfavore, perché voglio ragionare con dati precisi.
Grazie
Sergio Berti sergio772@live.it
http://www.amore-e-discernimento.it/

mercoledì 3 novembre 2010

Le mie perplessità riguardanti le statistiche di Ciro Discepolo e le contestazioni di Maurizio

Caro Maurizio,
non ti preoccupare perché arriveremo a commentare anche la tabella che hai proposto, ma, come ti ho già chiesto, andiamo con ordine.

Tu affermi che nel caso in cui l'ascendente si muova nello stesso segno in un periodo di tempo uguale per ogni segno zodiacale, la media statistica in cui un figlio nasca con l'ascendente nello stesso segno solare del padre dovrebbe essere 1/6+1/144, ossia (=) 25/144 (25 pobbilità su 144).

Questa è la risposta alla mia domanda quindi ora proseguo ad esporre le mie perplessità.

Se è vero che ogni figlio ha maggior probabilità di nascere con il segno ascendente uguale al segno solare di uno dei due genitori, allora il figlio di un padre nato sotto il segno dell'Ariete (o di qualsiasi altro segno) ha più probalità di nascere con l'ascendente nel segno dell'Ariete (o nel segno del padre).

Faccio notare che ho usato la formula condizionale perché sto espoendo un ragionamento evidenziando i nessi logici!

Ciò che determina il legame l'ipotetico legame tra segno ascendente del figlio e il segno solare del padre, è un nesso che dovrebbe aver a che fare con l'influenza dell'astrologia nella vita degli esseri umani.
Ma in cosa consiste questa influenza? Solamente la risposta a questa domanda apre parentisi immense (che nel mio libro non saranno parentesie e neanche note a piè di pagina, ma appendici di approfondimento), perché lunfluenza dei segni (quindi tutto il discordo della precessione degli equinozi) e dei pianeti (quindi le presunte leggi fisiche di risonanza, della memoria dell'acqua o di altro genere).
Ciò che nessuno dice è che il presunto nesso che lega il segno ascendente di un figlio e il segno solare di un genitore è un SEGNO ZODIACALE, CIOE' UN SIMBOLO.

Se il nesso è un simbolo allora bisogna appurare se i simboli debbano sottostare alle leggi fisiche, matematiche e inferenziali, oppure abbiano leggi proprie, ossia distinte dalla fisica, dalla matematica e dai legami inferenziali. Questo è importante, perché ciò che non entra nei canoni dell'inferenza, è qualcosa di non razionale, cioè irrazionale.

Dovesse esserci qualche nesso tra il segno ascendente di un figlio con il segno solare del padre, questo vorrebbre dire che tra tutti i padri del segno dell'ariere esistono più  25 probbabilità su 144 che il figlio nasca con l'ascendente nel segno dell'ariete.
Dire che è improbbabile che in Europa esista un numero uguale di nati con l'ascendnete in Ariete rispostto ai nati con l'ascendente in qualsiasi altro segno, vuol dire affermare che le leggi dei simboli si conformano alle leggi inferenziali delle coordinate spaziotemporale: il che è un assurdo se si pensa alla natura dei simboli.

Queste considerazioni mi fanno gardare con diffidenza sia le affermazioni di Ciro Discepolo, ma anche le tue, Maurizio, perché da astrologo ho capito come "funzionano i simboli" anche se non ne conosco tutte le leggi (mi riferisco alle leggi simboliche).

Io posso anche credere che in Europa nascano meno individui con l'ascendente nel segno dell'Ariete rispetto agli altri, ma io mi chiedo:

QUANTI PADRI (E TEORICAMENTE ANCHE QUANTE MADRI) SONO NATI SOTTO IL SEGNO DELL'ARIETE?

Perché se esite un iptetico legame (che, come detto sopra, dovrebbe essere simbolico) tra segno ascendente di un figlio con il segno solare del padre, allora per ogni segno zodiacale per il quale si verifica la concordanza, dovrebbe esistere la stessa percentuale sia dei figli, rispetto al numero totale dei figli, e sia dei padri, rispetto al numero totale dei padri.

Faccio un esempio:

Poniamo per esempio 120 cipie fligli/padri (tralasciando le madri come se ogni figlio nascesse solamente dal padre per semplificare il discorso), le quali sono suddivise in questo modo;

5 padri del segno dell'ariete;
6 padri del segno del toro;
7 padri del segno dei gemelli;
8 padri del segno del cancro;
9 padri del segno del leone;
13 padri del segno della vergine;
18 padri del segno della bilancia;
16 padri del segno dello scorpione;
13 padri del segno del sagittario;
9 padri del segno del capricorno
8 padri del segno dell'acquario;
8 padri del segno dei pesci.

Per continuare l'esposizione delle mei perplessità (che sono tante) ti chiedo di dirmi quali sono i valori minimi per i quali è possibile affermare che essiste un nesso SIMBOLICO tra segni solari dei genitori e i segni ascendente dei figli, considerando che il periodo di tempo nel quale l'ascendente si trova in ciascun segno non dovrebbe avere importanza, in quanto i NESSI SIMBOLICI NON DOVREBBERO ESSERE INQUADRATI NELLA DIMENSIONE SPAZIO-TEMPORALE.

Ti prego di limitarti a questa domanda, poi arriveremo a discutere su tutto il resto.

Sergio Berti sergio772@live.it
http://www.amore-e-discernimento.it/

domenica 31 ottobre 2010

Parziale risposta a Maurizio riguardante Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele:

Allora Maurizio, ho riletto le pagine che mi hai indicato del seguente testo, Osservazioni politematiche


sulle ricerche Discepolo/Miele:

http://www.programmiastral.com/osservazioni.pdf

Considerando che ritengo questo terso un vero e proprio insulto all'intelligenza umana perché è pieno zeppo di cose insensate, prendo in considerazione solo una frase:

Teoricamente, se avessimo considerato la variabile che poi ha

dato risultati positivi, per esempio, avremmo dovuto ragionare più o meno in
questo modo: ogni giorno tutti e dodici gli Ascendenti si levano in un luogo e
dunque ogni ragazzo ha circa un dodicesimo di probabilità di nascere con
l’Ascendente uguale al segno del padre o della madre.
 
Se i segni zodiacali sono 12 e i genitori sono due allora un figlio ha 2 possibilità su 12, cioè una possibilità su 6, di nascere con l'ascendente nel segno di uno dei due genitori. Prendento anhe in considerazione il fatto che in alcuni casi entrambi i genitori siano nati sotto lo stesso segno zodiacale, la possibilità che un bambino nasca con l'ascendente nel segno zodiacale di uno dei genitori è comunque conpreso tra 1 su 6 e 1 su 7.
Non sono un esperto in statistica, ma anche facendo i conti a spanne (i classici "conti della serva"), non mi è difficile capire che negli scritti di Ciro Discepolo ci sono delle castronaggini ineguagliabili.
Ciro Discepolo, nella recensione al mio libro, ha affermato che nel mio commento all'articolo "duello astronomia/astrologia":

http://www.cirodiscepolo.it/Articoli/Duello%20Astrologia-Astronomia.pdf

lui fa notare che ripeto il termine "inferenza" di continuo, ma ciò nonostante lui dimosta (come molte altre persone) di non conoscere il significato del termine "inferenza", perché lui esprime nessi logici che in realtà non esistono.

Veramente non capisco come tutte le persone che gli leccano i piedi (per non dire cosa gli leccano realmente) non si accorgano delle cretinate che dice e che scrive.

Nel mio prossimo libro farò un commeto molto dettagliato anche dell'articolo "Osservazioni politematiche sulle ricerche Discepolo/Miele", e voglio vedere cosa mi risponderà.

Come ha già fatto nella recensione del mio libro, cercherà di dimostrare che io violo il copyright, il che non è vero perché i miei testi sono mirati alla critica quindi la legge me lo permette.


Ovviamente cercherà di screditarmi in tutti i modi facendomi passare come "l'orco cattivo" conferendosi la qualifica di "paladiono della Verità", ma la realtà è che si sta rovinando con le sue stesse mani.

Sergio Berti sergio772@live.it
http://www.amore-e-discernimento.it/

sabato 30 ottobre 2010

Mio errore

Caro Maurizio,
è vero ti ho confuso con un altro, ti chiedo scusa. Ad ogni modo non giudico le persone se non le conosco e nemmeno se fanno delle supposizioni. Se noti quello che ho scritto, ho usato dei "se".

Ho letto le pagine e domani ti prometto che scriverò quello che penso in merito in un post in questo blog.

In ogni modo ti anticipo che non ritengo quello scritto una pubblicazione delle statistiche ma solo delle considerazioni sommarie. Pubblicare delle statistiche vuol dire fare una relazione completa, senza "romanzare" il contesto con avvenimenti che con i dati non centrano niente.

Ti prego di firmarti con nome e cognome nei tuoi commenti e nelle tue e-mail, perché tra nickname e commenti pubblicati e subito dopo cancellati a volte veramenre non mi capisco.

In ogni caso in un tuo commento mi hai risposto con delle frasi che ho usato amche io scritto nel mio libro. In effetti scivere un libro sull'amore è un'utopia, ma io l'ho scritto per dei scopi ben precisi che con l'odio non hanno niente a che fare.

Ti saluto
Sergio Berti

Sergio Berti sergio772@live.it www.Amore-e-Discernimento.it

domenica 10 ottobre 2010

Nuovo blog per Amore e Discernimento

Caro Giuseppe,
da ora in avanti tutto quanto riguarda il libro lo trattiamo in http://amore-e-discernimento.blogspot.com/
per evventuali altre questioni useremo questo blog, oppure il tuo.

Caro Maurizio,
per quanto riguarda la statistica per il momento useremo questo blog, poi si vedrà.
Se hai altri commenti puoi pubblicarli ma per un po' non potrò darti più di tanto retta.

Sergio Berti
sergio772@live.it
http://www.amore-e-discernimento.it/

venerdì 1 ottobre 2010

Le invettive di Maurizio nei confronti di Discepolo.

Ciao Maurizio,
nei commenti del post precedente ho riportato quanto tu non sei riuscito a pubblicare. Effettivamente a me sono giunte 11 notifiche di commenti che non risultano nel blog.
Specifico per i lettori del blog, che i commenti cancellati da Maurizio erano dei doppioni.

Tu, Maurizio, fai delle accuse gravi che personalmente devo ancora valutare. Credo sia vero che CD sia solito usari trucchi retorici e che in alcuni casi tenda a distorcere la verità, ma non credo che quanto lui affermi sulle statistiche sia falso. Se avesse realmente complottato gli inganni che tu segnali non mi sliego come abbia potuto formulare alcune regole d'interpretazione del Cielo Natale e le ragole tecniche per le previsioni. Ma è anche vero che se ha fatto delle statistiche così elaborate non si spiega il motivo per cui non le abbia pubblicate. Io credo che il motivo di una qualche ragione di opportunismo, forse lui pensa che non gli conviene che gli altri sappiano troppo.

Le mie sono solo ipotesi, se tu sei convinto di quello che dici penso sia opportino pubblicarlo in un testo dettagliato, preciso e completo di tutti gli argomenti necessari.

Scusami se te lo faccio notare, ma anche le tue perole possono benissimo essere facilmente contestate: questo è il problema di chi scrive nel web.

Vorrei sapere cosa pensa Al Rami di quanto hai scritto.

ti saluto

Sergio Berti
Sergio Berti sergio772@live.it

mercoledì 29 settembre 2010

Grazie Giuseppe...

Grazie Giuseppe per l'interesse dimostrato per il mio libro.
Quella frase di pag. 23 è nata dalla lettura della biografia di Freddie Mercury congiuntamente alle mie riflessione sui miti di Narciso. E' una frase chiave dell'intero libro, anche perché quando iniziai il libro, verso luglio-agosto dell'anno scorso, avevo un'ideta scorretta del narcisismo (per i motivi che spiego nel libro) e lo confondevo con l'istrionismo che è tutt'altra cosa.
Quella frase m'è costata tre mesi di intenso e tortuoso studio che mi ha costretto a sospendere la stesura del libro: infatti, per come ho strutturato il testo non potevo proseguire.
Diciamo che quella frase e la caratteristica della mente della quale ho accennato nel post precedente (secondo la quale la mente dente a dividere piuttosto che a unire) spiega in parte anche il quesito che mi poni in merito al periodo di pag. 10: sopratutto in ambiente ebraico, è comunemente accettato il fatto che le capacità spirituali dell'uomo siano andate sempre più diminuendo nel corso della storia a partire dal peccato originale. Pertanto, le potenzialità spirituali dell'uomo di oggi sono differnti da quelle dei patriarchi, ossia i personaggi del pentateuco. Quindi la spiritualità dei giurni nostri non può essere quella di Adamo (prima del peccato originale), Abramo, ecc. Ti faccio presente che Abramo era "l'amico di Dio" e Dio camminava al suo fianco: cioè, Dio era presente in terra ed era visibile agli occhi di Abramo. I primi mistici ebrei dei primi secoli dopo Cristo raccontano di avere visioni della discesa di Dio sulla terra, e di partilare importanza è il racconto di Ezechiele (presente anche nella Bibbia cristiana). In seguito i mistici ebrei raccontano di possedere la conoscenza spirituale che consente loro di avvicinarsi a Dio, quindi di essere loro in grado di avvicinarsi a Dio il quale si è sempre più allontanato dalla terra e dall'uomo a causa del peccato originale.
In sostanza, la risposta alla tua domanda consiste nel credere o non credere che Dio sia presente sulla terra e che si possa avere un qualche contatto con lui sulla terra, oppure se ci si può avvicinare a lui solamente in un'altra dimensione, ossia in una dimensione spirituale.
Il credere che si possa entrare in contatto con Dio o con angeli sulla terra, implica il credere che sia possibile attirare la benevolenza divina (questa è magia): quindi il problema consiste nel fatto di dover capire che le attuali scuole spirituali siano realmente in grado di peraticare la spiritualità, sia in senso magico e sia in senso mistico.
Quel "purtroppo" relativamente al misticismo può avere un doppio senso: infatti il misticismo riguarda quelle esperienze che portano ad avere delle esperienze personali e dirette con Dio o con degli angeli che sono possibili solo in conseguenza all'allontanamente di Dio dall'uomo a causa del peccato originale, quindi si può considerare come conseguenza di quest'ultimo; inoltre le troppe scuole mistiche hanno creato confusione su cosa sia realmente la cabala.
Se poi pensiamo alle immense cretinate riguardanti la magia, partendo dal voodoo alla cabala napoletana per il gioco del lotto, è meglio lasciar perdere.
La risposta alla tua domanda non è semplice, spero di averti esaudito ma sappi che quanto ti ho spiegato sarà l'argomento principale della quinta parte del mio libro.
Sergio Berti sergio772@live.it

martedì 28 settembre 2010

Bibliografia mancante e l'intelligenza

In effetti manca la bibliografia. A parte il fatto che me ne ero quasi dimenticato, credo che per come espongo i miei ragionamenti e per le mie molteplici citazioni e riferimenti a precisi testi e precisi autori, la blibliografia sia superflua perché presente nelle note.
La mancanza non riguarda tanto la bibliografia ma l'editing in genere: il libro l'ho impaginato io e ho pensato tutto io, anche la grafica delle immagini e della copertina.
Io immagino i miei scritti come tasselli di un enorme puzzle o, meglio, mosaico, ogniuno dei quali non ha senso se considerato fine a se stesso. Per questo è importante che in ogni ragionamento ci siano precisi riferimenti alle conoscenze che in esso non possono trovare approfondimento.
I primi capitoli sono un po' polemici, ma caro Giuseppe, le polemiche riguardano solo in minima parte Ciro Discepolo, e le considerazioni sulla sua intelligenza riguardano una caratteristica più ampia della mente umana, la quale a detta di molti scienziati e neuroligi ha la caratteristica di selezionare e dividere più che assimilare e unire la coscenza e il sapere. Nel libro cito il neurologo Antonio Rosa Damasio che nel suo libro "emozione e conoscenza" spiega molto bene questa realtà che interessa ogni essere umano.
Nel mio libro spiego semplicemente in che modo la selezione mentele di Ciro Disceplo ha influenzato il suo modo di vedere l'astrologia.
Quando avrai letto tutto il libro, caro Giuseppe, dovrai anche ammettere che ammetto l'importante contributo di Ciro Disceplo e che praticamente faccio pubblicità ai suoi libri, dato che le citazioni che faccio di essi sono poche e a scopo di critica.
Sergio Berti sergio772@live.it

lunedì 27 settembre 2010

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Diciamo che l'aver visto i video di CD nel tuo blog mi ha provocato una reazione esagerata che potevo evitare e della quale devo chiderti scusa. Ma devi ammettere che non conoscendo i contenuti del tuo blog potevo anche fraintendere il tuo invito dato che i post che ho visto riguardavano "lui".
Per il resto, non sopporto il modo con cui CD imposta i suoi discorsi e le sue spiegazioni, lui ha cerato un'astrololgia sumisura per se stesso e vuole giudicare la realtà secondo la propria esperienza di astrologo. Questo atteggiamento lo porta a dire cose assurde, per esempio a una domanda sul rapporto tra astrologia e religione ha risposto che "la religione può anche essere l'adorare un paio di scarpe". Ti pare una risposta?
Poi se pensiamo alle obbiezioni degli scienziati, per esempio quella relativa alla precessione degli equinozi con la quale si mette in evidenza che i segni zodiacali non corrispondono alle costellazioni, è inevitabile ammettere che la realtà è che l'astrologia è una pura "costruzione matematica", usando una definizine di Luciano Drusetta col quale ho avuto l'onore di discutere personalemtente. Ma la costruzione matematica sulla quale l'astrologia si basa (ossia i calcoli astronomici che permettono la costruzione geometrica dei grafici astrologici), non hanno una ragione razionale di esistere.
La spiegazione di cosa sia l'astrologia non si può iniziare che in questo modo: evidenziando, in sostanza, cosa in essa sia razionale e cosa irrazionale.
A questo punto, come spiego nel mio libro, è essenziale definire cosa sia la razionalità e l'irrazionalità: nel mio libro lo faccio!
Nel definire cosa sia l'irrazionalità, Ciro Discepolo taglia corto (come solitamente e puntualmente fa nei suoi discorsi e nei suoi libri) e comincia a citare Jung, come se senza lui non fosse possibile definire l'irrazionalità, ossia i significati simbolici.
Io metto in discussione l'intera impostazione del modo di ragionare di Ciro Discepolo, ma faccio lo stesso non solo con lui ma anche con altri modi di ragionare che a parer mio sono distorti: infatti metto in discussione anche il modo di fare filosofia successiva a Platone. Quindi, alla fine, l'Astrologia Attiva non è un argomento principale dei miei testi.
Per definire correttamente un sapere è essenziale avere nei suoi confronti un atteggiamento corretto, un atteggimaneto "naturale" e spontaneo: questo tipo di atteggiamento non è altro che l'espressione della Cabala, che nel mio libro scrivo con le lettere ebraiche originali per identificare il suo significato primordiale distintinto da tutte le conoscenze che da essa sono nate nel corso dei secoli.
In sostanza quello che cerco di fare è di esprimere il sapere per quello che è nei limiti della mia cultura e delle mie possibilità, senza scorciatoie opprtunistiche, che in alcuni casi possono essere necessarie ma che falsificano la realtà.
Secondo te ha senso dire "è religione anche l'adorare un paio di scarpe" e poi scrivere in un libro "con Nettuno in quanta casa natale puoi avere un figlio mistico"? Se il misticismo riguarda il rapporto personale e diretto con una divinità e può trovare delle spiegazioni simboliche/astrologiche, mi pare che il discorso non fila perché è assurdo. Infatti, se è vero che il misticismo è qualcosa di irrazionale come vuole la simbologia di Nettuno, anche l'astrologia è fondata su presupposti irrazionali: quindi che differenza c'è tra l'rrazionalità del misticismo e quella dell'astrologia?
Il problema è sarebbe il caso o di stare zitti o di dire le cose come stanno. In alternativa si possono avvanzare delle ipotesi mirate a una ricerca e a uno studio, ma avvanzare delle ipotesi presuppone l'ammettere la propria ignoranza, cosa che non crea una buona immagine e non è in linea con la logica del marketing.
Caro Giuseppe, dalle tue risposte è svidente che in te non c'è narcisismo che ti induce a ignorare il prossimo, il che rende possibile evventuali possibili discussioni, a patto però che si seguano precisi criteri non dettati da me ma dalla natura delle cose.
Sergio Berti sergio772@live.it

domenica 26 settembre 2010

.................

Carissimo Giuseppe,

(dato che nelle tue email private mi hai salutato scrivendomi "un abbraccio" mi permetto di rivolgermi a te in questo modo)

per la legge di causa effetto che tu hai citato, posso ditri che anche io ho reagito all'invito a imparare l'educazione da Pasquale Foglia.

Ovviamente chi legge questo blog non può sapere che verso le 13:00 di oggi (domenica 26-09-2010) Pasquale Foglia ha accettato la mia amicizia in facebook, come non può sapere molte altre cose, quindi non può giudicare.

Ti avevo già detto, prima che te la prendessi, che avrei pubblicato i nostri commenti e le nostre e-mail nel mio prossimo libro, che ti avrei fatto leggere tutto quanto ti riguarda prima di registrarlo al copyright e che le ultime parole a riguardo sarebbero state le tue. Nel frattempo ti avevo consigliato di leggere qualcosa sul simbolismo e sulle metafore in modo che tu fossi preparato a quanto avrei scritto sul signifiato che Ciro Disceplo ha dato al termine "bug" nella sua recensione al mio libro.

In seguito tu mi hai invitato nel tuo blog nel quale ho visto un video di Ciro Disceplo corelato a molti altri, e altri post che parlavano di lui... cosa avrei dovuto fare? andare in cerca di un argomento che mi piace e commentarlo per farti piacere?
cosa volevi tu da me?

Se volevi propormi un argomento preciso dovevi farlo esplicitamente perché io non riesco a leggere nella tua mente e nè in quella di nessuno.

In merito a Pasquale Foglia, io ho discusso per circa 20 minuti di pomeriggio in pulman, posso dire che è una persona gentilissima e di lucida inteligenza. La stessa seta abbiamo iniziato una discussione nella quale ho tentato di spiegare cosa pensavo del segno del Leone in merito all'insegnamento e l'importanza dell'udito: ha proposito lui mi ha rivolto una rafica di domande senza darmi il tempo e la possibilità di rispondere, finendo col dire che a parer suo non esisteva collegamento tra capacità uditive e l'insegnamento. In reazione a questo atteggiamento ho scritto l'articolo "l'insegnamento e il segno del Leone", che è stato pubblicato su Ricerca '90 e che ho inserito nell'Appendice sette del mio libro.
Conservo una buona oppinione di Pasquale Foglia e se al ristorante in compagnia di una ventina di persone è difficile discutere di argomenti così complessi non è nè colpa sua nè mia.
In ogni modo io ho risposto, anche se mesi dopo, alle domande che mi sono state poste, e allo STESSO MODO, risponderò alle TUE, e lo farò anche se domani dovessi incendiarmi la macchia (in tal caso però una denuncia non te la leva nessuno).

In questo momento sono seccato perchè stavo scrivendo l'introduzione del mio libro, ho delle idee in testa a proposito che vorrei scrivere e invece devo rispondere a te... per questa volta va così!

In un rapporto tra persone solitamente ci sono delle regole che al giorno d'oggi non esistono più: solitamente quando ci si relaziona con una persona ci si presenta, si dimostra di riconoscere la persona che si incontra e si esprime il motivo dell'incontro.

In che modo ti sei presentato tu a me?

hai dimostrato di renderti conto di chi sono io e di cosa faccio?

Hai dichiarato cosa vuoi da me?

Io so di te che scrivi regolarmente sul blog di Ciro Disceplo che stendi un tappeto rosso con tanto di petali di rosa su ogni parola che lui dice, e nel caso in cui tu pensi che lui abbia detto o scritto qualcosa di sbagliato ora lo devi scrivere in un commento in questo post, dato che sto perdendo tempo a risponderti.

Io ho scritto per quasi due anni nel blog di Ciro Disceplo e tu leggevi i miei commenti quindi conosci a grandi linee come la penso e di cosa mi interesso, ma io non so cosa tu pensi a proposito, e a rigor di logica dovresti esere tu a commentare cosa io ho scritto più volte, chiedendomi dei pareri su cosa tu dici, oppure se non ha capito qualcosa dovresti chiedermi dei chiarimenti.

Altrimenti, di cosa dobbiamo discutere?

Ma mi spighi cosa secondo te stiamo facendo? a parer mio siamo discutendo del niente, siamo facendo un "gioco" inutile!

Se vuoi sapere cosa penso, perchè non leggi il mio libro? hai paura di buttare via una ventina di euro? vuoi capire dalle mie parole se vale la pena spendere una tal cifra?
Beh, come ti avevo detto, dato che abbiamo ciattato privatamente e abbiamo iniziato un discorso rimasto in sospeso, ti sarà spedito il libro che ti arriverà gratuitamente in qualche giorno.

Vuoi sapere cosa penso di te? Penso che sei troppo affascinato dall'astrologia attiva, dai compleanni mirati e da Ciro Discepolo, ma credo che hai anche uno spirito critico, non spiccato e che richiede conferme nel tempo, che ti possono far fendere conto di come stanno le cose.

Ora tu ti chiederai, e come stanno le cose? ti rispondo con una frase di una canzone di Mogol e Battisti: "lo scopriremo solo vivendo!"

Sebbene la vita non sia un gioco, io mi ritrovo qui a scrivere senza sapere cosa tu voglia da me! Non ti pare assurdo?

Forse vuoi (o volevi) la mia amicizia? Un'amicizia basata su cosa? forse sull'astrologia? quale astrologia?

O forse non volevi la mia amiacizia, ma discutere di qualcosa? di cosa? forse di astrologia? quale astrologia?

Mi hai rivolto delle domande su dei testi di cabala: ma di quale cabala? dato che al mondo esistono decine se non centinaia di scuole diverse.

Se ti interessava realmente la cabala una volta letto il mio sito internet ti sarebbero dovute sorgere delle domande: perché non me le hai poste?

Invece di pormi domamde specifiche su cosa ho pubblicato nel mio sito, mi inviti nel tuo blog nel cuale dovevo cercare degli argomenti dei quali non conosco l'esistenza perché nella tua mente non riesco a leggere, e dovevo ignorare i numerosi post che riguardano Ciro Discepolo, l'astrologia attiva e le RSM.

Caro Giuseppe,
devi sapere che l'educazione è tale perchè segue delle regole, se tu non segui tali regole non puoi accusare gli altri di maleducazione.


Vuoi un commento che hai cancelato? ecco la notifica di un tuo commento che hai pubblicato e poi cancelleto:

Giuseppe Al Rami Galeota ha commentato il tuo link.


Giuseppe ha scritto:
"ciao sergio, ho letto del tuo libro sul blog di ciro. a prescindere dalla buona o cattiva pubblicità mi è venuta la curiosità di legger il tuo libro."




Rispondi a questa e-mail per commentare il link.


Per vedere i commenti, segui il link in basso:
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Grazie,
Il team di Facebook


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hai scritto che hai la CURIOSITA' di leggere il mio libro, POI HAI CANCELLATO IL COMMENTO E HAI SCRITTO SEMPLICEMENTE CHE HAI LETTO SUL BLOG DI CIRO DEL MIO LIBRO.

Dato che sono un rompipalle come Socrate (quando leggerai il mio libro capirai cosa intendo), io ti chiedo:

perchè vuolevi leggere il mio libro? per semplice curiosità? che cosa ti ha fatto passare la curiosità di leggere il mio libro?

Poi in un commento in questo blog mi dici che "purtroppo sei stato ingenuo" nel credere di avere delle risposte senza comprare il libro.

Beh, il libro l'ho fatto stampare e domani ti sarà spedito, non rifiutarlo perchè ritorna in tipografia non da me,

ADESSO PIANTALA DI ROMPERE, LEGGI IL LIBRO E POI CI AGGIORNIAMO.

TE LO SCRIVO IN FUXIA SPERANDO TI SIA PIU' GRADITO!

Nella notifica che ho citato c'è un link che indirizza nei nostri commenti su facebook: tu scrivi che una persona saggia può cambiare idea, ma il tuo cambiare idea, non ha niente a che fare con la saggezza, ma per la voglia di prendere per il culo la gente, prima scrivi che puoi leggere il mio libro e poi cambi idea:

CHE CAZZO DI SAGGEZZA è MAI QUESTA MA CHI CAZZO VUOI PRENDERE PER IL CULO

E dato che devo ancora capire cosa realmente vuoi da me devo dire che questo gioco non mi piace!

E non picerà nemmeno a te!

Sergio Berti
sergio772@live.it

Risposta a Giuseppe Al Rami

Caro Giuseppe,
se credi di farmi un dispetto dicendomi che non vuoi più avere a che fare con me ti sbagli di grosso, io non ti ho mai cercato e mai ti cercherò.
Io non sono per niente un Bilancia compensato, e già il fatto che tu mi definisca così mi crea dei dubbi sulla tua conoscenza della natura umana.
Ho letto alcuni tuoi commenti su facebook, e molti tuoi pensieri sono la copia di quelli di Ciro Discepolo: già il fatto che misuri il tuo sapere con la quantità di libri che hai letto e che possiedi senza dimostrare cosa hai compreso di essi, ne è un esempio.
Se poi tu preferisci le insinuazioni alle parolacce perchè, evidentemente, le giudichi più "eleganti", io non la penso così. Non è questione d'impulsività.
Tu volevi un sacco di informazioni sul mio libro evidentemente per non leggerlo, poi hai scritto qualcosa del genere "sono stato ingenuo nel credere..." insinuando cosa? che volessi guadagnare con il mio sapere quando tu sctivi gratuitamente un blog?
I blog e i siti internet non sono funzionali per trasmettere il sapere, nei blog si possono scambiare oppinioni ma se esistono dei presupporti e delle basi culturali condivise, altrimenti non è possibile discutere ragionevolemtente.
Che a te piaccia "giocare con le parole" è palese, e se solamente ti chiedi "cosa centra Dio con l'astrologia?" riferendoti all'articolo del quale mi hai chiesto un parte, ti puoi accorgere che ho ragione.
Allo stesso modo faccio la stessa critica a Ciro Disceolo che "parle a ruota libera": basta chiedersi "a che scopo parla?". Se parla per trasmettere del sapere è meglio che impari dagli insegnanti che regolarmente si preparano una lezione per far comprendere cosa insegnano con precisi criteri.
Ma è evvidente che quando una para per giustificare i propri guadagni lo spirito didattico diventa qualcosa di molto relativo.
Però siete molto abili nel distorcere la realtà.


Ora però mi spieghi cosa centra Pasquale Foglia che non è nemmeno mai stato nominato nei nostri commenti! Ti ho detto che su facebook tengo tra le amicizie solo chi conosco personalmente e con Pasquale Foglia c'ho anche discusso, anche se lui ha ignorato alcune cose che ho detto.

Sta tranquillo che non censuro i tuoi commenti, anzi li pubblicherò nel mio prossimo libro, anche quelli che tu hai cancellato ma che si trovano nelle notifiche della mia posta elettronica.

Devo ammenttere che siete abili nel distocere la realtà, ma con me non ci riuscirete!


Sergio Berti
sergio772@live.it

mercoledì 22 settembre 2010

In riferimento al commento del 22-09-2010 del post del 13-09-2010

Senti Giuseppe Al Rami, io ho visto il tuo Cielo Natale un paio d'anni fa e mi ricordo bene cosa ho visto: a te piace tanto "giocare con le parole" come a qualcuno di nostra conoscenza. Tu mi hai invitato nel tuo blog per commetare il suo contenuto, tu hai pubblicato i video di Ciro Discepolo in modo che chi apre il tuo blog è costretto a vederlo, e ora mi accusi di sviare il discorso dicendo che parlo di Ciro Disceplo quando non faccio altro che riferirmi al contenuto del blog nel quale tu mi hai invitato.

Guarda che ho fatto molta esperienza con gente come te e ti ho già detto che la gente come te "MI HA ROTTO IL CAZZO". Se vuoi giocare a ping pong con le parole con me, guarda che non hai capito niente non solo di me ma nenche di come si sta al mondo. Poi se tu sei tanto fan di Ciro Disceplo e ti basi sui suoi insegnamenti, parlare di lui è inevitabile se discutiamo di astrologia

Se credi di prendermi in giro hai sbagliato di grosso, e a dir la verità la gente come te mi fa venir voglia di iscrivermi al CICAP.

Sergio Bertisergio772@live.it

venerdì 13 agosto 2010

Amore e Discernimento: Indice



Nella risposta del precedente post intitolato "opportunismo", Ciro Discepolo è abile nello spostare l’attenzione dai temi importanti del libro a questioni secondarie, ovviamente scrivendo queste cose, cioè associando il titolo del mio libro a una telenovela spagnola, mettendo in rilievo alcune imperfezioni (l’ultima parola del testo in quarta di copertina è sbagliata di proposito), mettendo in discussione la mia preparazione, ovviamente fa in modo che chi legge il suo blog non compri mai il mio testo.
Ciro Discepolo gioca bene con le parole e giocando s’impara si riferisce a un paragrafo nel quale metto in rilievo alcuni insegnamenti di "A che gioco stiamo giocando", un testo di Eric Berne che riguarda i vari modi con cui si possono manipolare i discorsi: proprio come Ciro Discepolo fa. Parola di Boss si riferisce a un paragrafo nel quale analizzo un testo di una canzone di Bruce Springsteen, chiamato, appunto Il Boss.
Per quanto riguarda bozza dell’Io, Ciro Discepolo dimostra la propria ignoranza non riconoscendo quanto Freud e gli psicoanalisti attuali definiscono la prima manifestazione dell’Io in un bambino che inizia a prendere consapevolezza di se stesso.

Ciro Discepolo dice di rispettare il pensiero altrui, invece gioca d'astuzia perché se si accorge che qualcuno ha delle oppinioni che mettono in discussione le sue affermazioni, fa in modo che esse siano espresse completamente così lui le può giudicare in modo supergiciale e sommario senza entrare nello specifico delle problematiche. Se non conosce il significato di "bozza dell'Io", evidentemente non è in grado di sostenere un reale confronto!


Sergio Berti


sergio772@live.it

Opportunismo

In una serie di libri che come argomento principale ha l’Amore è invertibile affrontare la questione dell’opportunismo che caratterizza la risposta di Ciro Discepolo alla lettura della prima parte di Amore e Discernimento pubblicata sul suo blog:
Giovedì 12 agosto 2010

http://cirodiscepolo.blogspot.com/2010/08/2016-aimed-solar-return-and-another-for.html

[…]
Sergio Berti mi ha inviato il suo primo libro, edito in proprio, dal titolo “Amore e Discernimento”. La dedica è: “PER CIRO DISCEPOLO” (tutto maiuscolo), seguito dalla firma.
Sono stato un po’ in forse se scriverne o meno. Tutti, dai miei scritti, possono verificare che nella mia vita non ho mai attaccato chicchessia e solo raramente, quando qualcuno reitera tantissime volte i propri attacchi nei miei confronti, solitamente mi limito a rispondere usando un po’ di ironia.
Qui mi trovo in una situazione simile, ma per i nostri lettori che al 99,99% non sanno chi sia Sergio Berti, occorre fare una breve premessa.
Sergio Berti è un operaio metalmeccanico veneto con la passione per la Kabbalah (io ho lasciato il sostantivo scritto come ha deciso l’Autore, ma il Devoto e Oli 2011 riporta che occorre scrivere “cabala”), poi per l’Astrologia e ora per la Filosofia.
Si avvicinò a me pieno di entusiasmi non tantissimi anni fa e io lo incoraggiai e aiutai pubblicandogli diversi articoli su Ricerca ’90. Poi, com’è successo tante volte nella mia vita, un bel giorno mi inviò una lettera di insulti perché nell’indice della rivista era stato sbagliato il suo nome di battesimo e lui teorizzò che lo avessi fatto di proposito; sì scrisse proprio: “Lo hai fatto apposta!”. In effetti la svista fu dell’amico Pino Valente, ma essendo io direttore responsabile, me ne assunsi tutta la responsabilità.
Quale responsabilità?
Feci notare a Sergio Berti che lui, più volte si cambiava il nome di battesimo e mi inviava e-mail in guisa di telegrammi con cui, non solo mi comunicava la cosa, ma mi ordinava di non sbagliarmi!
Succedeva, però, che poco dopo lui stesso cambiava idea e con le stesse modalità mi avvertiva di essere tornato Sergio o di essere diventato Giovanni o altro. La cosa diventava complicata tanto che ho ancora una casella Outlook tutta piena di appunti in proposito.
Sta di fatto, però, che con tale lettera egli aprì, e le ragioni posso immaginarle, una guerra personale nei miei confronti che proseguì a mezzo di una sua dichiarazione su di un blog con il quale collaborava e nella quale asseriva che sì, l’AA era interessante e ricca di potenzialità, ma era anche piena di “bug” e che lui ci stava lavorando e, appena l’avrebbe messa a posto ci avrebbe comunicato dove correggerla.
Infine, ripetutamente, sul suo blog, negli anni passati scrisse frasi del tipo “Appena scriverò un libro vi farò vedere…”.
Ecco la dovuta premessa.
Il libro è uscito e dovrebbe essere la sua vendetta (???), ma, in realtà, non ho compreso cosa sia.
Il titolo è “Amore e Discernimento” che credo sia anche il titolo di una telenovela brasiliana. Nella quarta di copertina l’Autore spiega che nel testo si parla di Amore e ha fatto bene a sottolinearlo perché non se ne sarebbe accorto nessuno.
Infatti, nelle 344 pagine di testo, riviste (nel senso dell’editing) sia dalla bravissima collega Mariagrazia Pelaia che dalla professoressa Grazia Contus (molto materiale non deve essere passato per loro perché il libro è esageratamente zeppo di errori di ortografia e di grammatica) di tutto si parla tranne che di amore.
Io lo avrei intitolato “Caleidoscopio” oppure “Fritto misto”, ma sappiamo che il titolo è prerogativa assoluta dell’editore che, non esistendo, in questo caso, è convitato di pietra rispetto al titolo e ai contenuti del libro.
In esso Sergio (o Giovanni o…?) Berti spazia, con molta disinvoltura dalla “Kabbalah” all’Astrologia, con sortite praticamente dappertutto, nella fisica quantistica, nella statistica, nella religione, nella filosofia (“che studio da due anni…”), nella psicoanalisi (qui mantiene il segreto e non ci dice da quanto tempo la studia) e in molte altre discipline.
Abbondano le “digressioni”, come lo stesso Autore le chiama in una specie di Indice che Indice non è in senso stretto. I titoli dei molti paragrafi, a mio avviso, rendono bene , l’idea del libro: “Prima bozza dell’Io”, “Giocando s’impara”, “Parola di Boss”, “Marylin Monroe” e via dicendo.
Sicuramente dipende da mie incapacità mentali, ma non si capisce l’Autore dove voglia andare a parare e neanche quale sia il soggetto o l’oggetto del testo.
Che sia veramente una vendetta?
Scusate il viziaccio da cinefilo, ma mi viene immediato l’accostamento a Luigi Zampa-Alberto Sordi-Claudia Cardinale: l’emigrato siciliano che lavora nelle miniere australiane e dice (cito a memoria): “Sì, ridete, ridete, che tanto io tra poco avrò messo da parte 10 milioni di lire, tornerò al Paese, mi comprerò il bar in piazza e mi prenderò la mia vendetta!”. “Ma è molto che manchi dall’Italia”?. “Sì, trentasette anni!”. “Allora la vendetta ti prendi quella di tua sorella perché con dieci milioni…”.
Non posso negare che l’intenzione ci sia: il Nostro, pur di sparlare di me, utilizza interi periodi di miei “duelli” pubblici con astronomi (per i quali ha violato dei copyright) e prova a ficcare nel mezzo del discorso anche l’Astrologia Morpurghiana che proprio non c’entra nulla con tutto il resto del libro.
Si nota, invece, con piacere, che il Berti ha conosciuto l’uso della parola “inferenza” e cerca di infilarla dappertutto, praticamente in ogni sezione del testo.
A una prima lettura superficiale il libro potrebbe sembrare a sfondo epistemologico, per il continuo richiamo ai miei “duelli” con gli scientisti, ma manca una direzione portante, un pensiero di fondo che possa guidare il Lettore che si vede catapultato, da una pagina all’altra, dalla lettura del cielo di compleanno, che avrà fatto trasalire Lisa nella tomba, al gioco delle trasparenze e dei molti universi morpurghiani (non mi chiedete quanti siano e cosa siano perché non lo so).
Mi fermo qui.
Caro Sergio, se sei ancora tale, io spero che tu abbia superato il tempo delle mele, in rapporto a quelle importanti confidenze assai personali che volesti pubblicare e che certamente hanno avuto un peso nell’architettura del libro in oggetto. Resto in fiduciosa attesa della tua revisione dei “bug” dell’Astrologia Attiva, di cui, invece, non si fa cenno in questo lavoro.
Dovremo attendere un secondo libro-vendetta?
Se sì, ti consiglio molto la lettura illuminante de “Il conte di Montecristo” e delle sceneggiature di Quentin Tarantino.
Con i migliori auguri.
[…]

Mie ultime considerazioni

Sul fatto di aver scritto la mia dedica in stampatello maiuscolo devo dire che solitamente uso sempre questa forma di scrittura perché ho una scrittura minuta e a volte illeggibile, e per essere sicuro che i miei scritti siano leggibili scrivo in questo modo. È evidente che la mia dedica è stata interpretata provocatoriamente, ma diciamo che l’aver regalato il libro a Ciro Discepolo aveva come scopo quello di avere un commento sui contenuti fondamentali del testo, ma come è sempre conveniente fare quando non si ha un’adeguata preparazione è meglio sviare i discorsi.
Per quanto riguarda i miei tanti numerosi attacchi che Ciro Discepolo mi attribuisce dipendono dal fatto che ho mosso parecchie delle critiche alla sua astrologia, ossia all’Astrologia Attiva, e lui ha interpretato le mie contestazioni come degli attacchi personali. Le questioni a riguardo sono due: la prima si riferisce al fatto che Ciro Discepolo ha elaborato un modo di fare astrologia ottimale per se stesso e quindi rispecchia la sua personalità, e la seconda è che lui continua a identificarmi come una persona vendicativa e traditrice, e mi ha attribuito questa qualità quando ancora non mi conosceva e non mi aveva mai visto, facendo un’analisi del mio Cielo Natale a una persona con cui avevo rapporti personali.
Ciro Discepolo parte dal presupposto che se una persona s’impegna in una determinata materia è per il fatto che ha una passione, e dato che studio diverse materie lui afferma che io ho una passione per ognuna: anni fa ha registrato in un file audio nel quale parlava di me ha affermato che io ero un indeciso e che non sapevo in che materia indirizzarmi, ma sinceramente non capisco questa obbiezione, perché gli studi che faccio io sono nella normale evoluzione culturale di ogni astrologo, solamente che io non mi limito a studiare e cerco di crearmi un pensiero coerente. Lo studio della filosofia è indispensabile per comprendere molti aspetti dell’astrologia e se non l’ho studiata prima è solo perché mi sono impegnato in altri studi. Molti filosofi e scienziati hanno scritto testi sul rapporto fede/scienza e irrazionalità-razionalità, e come può uno scienziato scrivere un libro del genere se non studia testi di religione, o un fedele dei testi di scienza?
Purtroppo io sono del segno della Bilancia al quale è solitamente attribuita l’indecisione, quindi agli occhi di un astrologo come Ciro Discepolo non posso fare niente per dimostrare il contrario.
Sulla questione di come si scrive Kabbalah nel mio libro scrivo קבלה in caratteri ebraici per identificare il significato originale, in alternativa scrivo Kabbalah per riferirmi alla scienza mistica studiata in ambienti ebraici. Non scrivo Cabala perché identifica una corrente cristiana che a mio parere, al contrario di come la pensavo un tempo, non ha ragione d’esistere perché è un insulto al misticismo ebraico e una falsificazione della teologia cristiana.
È vero che mi sono avvicinato io a Ciro Discepolo con molto entusiasmo, solo che mi sono posto, come ogni studioso deve fare, in modo critico, non dando niente per scontato, e la mia insistenza è nata per il fatto che alle domande che ponevo non avevo risposta. In un primo momento pensavo che il problema fosse il poco tempo dovuto dai molti impegni, ma con il tempo ho capito che si trattava d’indifferenza al pensiero altrui, e la risposta che ho avuto in seguito alla lettura del mio libro è un chiaro esempio di opportunismo del non dire ciò che non conviene. Ciro Discepolo non ha replicato a un solo argomento del mio libro, in particolare a quanto è scritto nell’Appendice tre in merito al dibattito col Prof. Giuseppe Longo, nel quale nessuno ha spiegato la differenza tra statistica inferenziale e quella descrittiva, oltre che su molte altre cose.
Per anni ho cercato di fare un ragionamento costruttivo con Ciro Discepolo, ma con lui è impossibile perché s’impostano i discorsi sempre sugli stessi presupposti ignorando le cose dette in precedenza. Ho dimostrato che questo atteggiamento (vedi Appendice 3) non lo riserva solamente a me ma anche con tutti coloro gli rivolgono contestazioni.
Sulla questione del mio nome direi che c’è stato un momento in cui era ragionevole perché per studiare קבלה ero in contatto con delle persone con le quali avevo deciso di cambiare nome. Spiegherò altrove il motivo per cui presi questa decisione, ma è noto che anche Madonna (cantante) ha acquisito un secondo nome, ossia Ester per entrare in un circolo di Kabbalah, ora mi limito a dire che ho abbandonato quel secondo nome (Giovanni) perché si è verificata una situazione inaspettata che ha creato confusione sulla mia identità: sembrava, infatti, che volessi nascondere il mio vero nome e scrivendo “Caro Sergio, se sei ancora tale”.
Ciro Discepolo sa bene come stanno le cose e si diverte a rivangare la questione e la sostituzione del nome, Simone invece di Sergio, non può essere un caso, perché in quel momento il nome Simone aveva un significato particolare in una discussione con una persona che Ciro conosce.
CIRO DISCEPOLO nel dire che ho cambiato nome più volte, questa è una BUGIA, ho usato per due o tre mesi il nome Giovanni, poi, quando qualcuno contestava la mia identità, ho accostato a tale nome quello di battesimo, ma non è vero che ho cambiato nome più volte, quest’affermazione è diffamatoria.
Per quanto riguarda i bug la questione è semplice, io non considero l’astrologia una scienza e ritengo, come spiego nel mio libro, che l’astrologia è uno strumento di conoscenza basata su fenomeni sia razionali e scientifici, sia irrazionali e spirituali, e considerando che l’Astrologia Attiva non si interessa di spiritualità, a mio parere gli unici bug sono le bugie che gli astrologi pseudo scienziati intendono sostenere.
In questa risposta Ciro Discepolo è abile nello spostare l’attenzione dai temi importanti del libro a questioni secondarie, ovviamente scrivendo queste cose, cioè associando il titolo del mio libro a una telenovela spagnola, mettendo in rilievo alcune imperfezioni (l’ultima parola del testo in quarta di copertina è sbagliata di proposito), mettendo in discussione la mia preparazione, ovviamente fa in modo che chi legge il suo blog non compri mai il mio testo.
Ciro Discepolo gioca bene con le parole e giocando s’impara si riferisce a un paragrafo nel quale metto in rilievo alcuni insegnamento di A che gioco stiamo giocando, un testo di Eric Berne che riguarda i vari modi con cui si possono manipolare i discorsi: proprio come Ciro Discepolo fa. Parola di Boss si riferisce a un paragrafo nel quale analizzo un testo di una canzone di Bruce Springsteen, chiamato, appunto Il Boss.
Per quanto riguarda bozza dell’Io, Ciro Discepolo dimostra la propria ignoranza non riconoscendo quanto Freud e gli psicoanalisti attuali definiscono la prima manifestazione dell’Io in un bambino che inizia a prendere consapevolezza di se stesso.
Come sempre si dimentica di dire che in passato ha detto, prima di conoscermi e di vedermi, a una persona con cui avevo contatti personali, che io sono vendicativo e che pugnalo alle spalle, e per anni ho dovuto relazionarmi con una persona diffidente nei miei confronti e con la quale non potevo fare niente per guadagnarmi la sua fiducia.
Per quanto riguarda la questione se i miei libri siano il risultato di una vendetta, lascio al giudizio dei miei lettori, non so cos’altro fare! Certamente non permetto agli astrologi di inquinare la mia vita privata.
Io sono nato e sempre vissuto a Camposampiero e non intendo trasferirmi a causa delle diffamazioni.
Per quanto riguarda i miei studi di psicologia direi che iniziai ancora prima dei vent’anni: mia madre comprò un’enciclopedia (che pagò una cifra esagerata) che riportava testi integrali di Freud e articoli di riviste di psicologia degli anni ’80. Iniziai a leggere qualche pagina di essa ai tempi delle superiori e quando iniziai a studiare Kabbalah lessi i libri di Will Parfitt che è uno psicoanalista londinese che ha, tra l’altro, scritto un libro di psicocinesi. Quando lessi i primi libri della Morpurgo feci ricerche particolari.
Nell’affermare che nel mio libro non si parla d’amore Ciro Discepolo dimostra slealtà, infatti, analizzo la vita sentimentale di Freddie Mercury, Marilyn Monroe, Evita, e molti altri, inoltre analizzo testi di canzoni si Baglioni e di Bruce Springsteen.

Sui copyright ho riportato dei brani resi pubblici nel web in un documento pdf, e le mie analisi hanno scopo di critica intellettuale che è permessa per legge: lo so che scoccia che la verità venga detta!

Sulle citazioni a memoria non so che dire, io non ho mai parlato di vendetta e neanche ho mai avuto intenzione di comprarmi un bar. Sicuramente ho minacciato di dire le cose che pensavo, e questo lo sto facendo dopo essere stato preso in giro innumerevoli volte!

Sergio Berti
sergio772@live.it